Il lavoro nelle parole di Don Giussani – 1

Inizia oggi una nuova rubrica a cura di Retemanager: vogliamo far luce sulle dinamiche dell’esperienza umana in tema di lavoro attraverso le parole vive di Don Luigi Giussani. Don Giussani approfondisce e testimonia che, come scritto nel Catechismo della Chiesa Cattolica, “..il lavoro non è una fatica penosa, ma la collaborazione dell’uomo e della donna con Dio nel portare a perfezione la creazione visibile”. All’uomo viene affidata la cura del creato e così facendo Dio lo eleva a co-creatore.

I brani riportati sono raccolti nel libro “L’io, il potere, e le opere – Contributi da un’esperienza” edito da Marietti 1820.

0- La riduzione del lavoro umano

Al Meeting di Rimini ho concluso il mio intervento con l’augurio di non essere mai tranquilli. È un invito a non lasciarci definire mai dalla mentalità dominante. Essa, infatti, prende pretesto da ciò che l’uomo è per svolgere un programma eminentemente riduttivo; in questo modo chi detiene il potere e non lo usa con la coscienza di un reale servizio agli uomini come creature di Dio può più agevolmente realizzare i suoi progetti. Questa riduzione è particolarmente evidente nel lavoro. Si guarda a esso come a un modo di produzione, una prestazione inevitabile, un destino di schiavitù, oppure come a un diritto (certo giusto) che diventa pretesa, o al contrario come un dovere moralistico.

1- Lo sguardo su di sé

L’uomo deve dire «io» con un po’ di quell’amore di Colui che l’ha creato, perché se l’uomo è fatto a immagine di Dio non c’è niente che lo renda più imitatore di Dio come l’amore a sé. Noi bruciamo l’amore a noi stessi, in cui si riflette il mistero dell’amore di Dio, nell’accanimento dentro le reazioni particolari: la nostra vita diventa tutta determinata dalla reattività, cosicché, pur raggiungendo tante cose, resta quasi sempre un’insoddisfazione.

Appuntamento al mese prossimo con due nuovi spunti.