Newsletter n. 3 – Luglio 2015

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Newsletter n. 3 – Luglio 2015

NEWSLETTER RETEMANAGER – Anno 4, numero 3 – luglio 2015
Temi
– Dall’Enciclica del Papa
– Editoriale
– Workshop sviluppo imprenditoriale
– Cenni sul web
– AAALavoro
– Meeting di Rimini
– L’angolo della Bellezza

DALL’ENCICLICA DEL PAPA
La necessità di difendere il lavoro.
… In qualunque impostazione di ecologia integrale, che non escluda l’essere umano, è indispensabile integrare il valore del lavoro, tanto sapientemente sviluppato da san Giovanni Paolo II nella sua Enciclica Laborem exercens. Ricordiamo che, secondo il racconto biblico della creazione, Dio pose l’essere umano nel giardino appena creato (cfr Gen 2,15) non solo per prendersi cura dell’esistente (custodire), ma per lavorarvi affinché producesse frutti (coltivare). Così gli operai e gli artigiani « assicurano la creazione eterna » (Sir 38,34). In realtà, l’intervento umano che favorisce il prudente sviluppo del creato è il modo più adeguato di prendersene cura, perché implica il porsi come strumento di Dio per aiutare a far emergere le potenzialità che Egli stesso ha inscritto nelle cose: « Il Signore ha creato medicamenti dalla terra, l’uomo assennato non li disprezza » (Sir 38,4).
Se cerchiamo di pensare quali siano le relazioni adeguate dell’essere umano con il mondo che lo circonda, emerge la necessità di una corretta concezione del lavoro, perché, se parliamo della relazione dell’essere umano con le cose, si pone l’interrogativo circa il senso e la finalità dell’azione umana sulla realtà. Non parliamo solo del lavoro manuale o del lavoro della terra, bensì di qualsiasi attività che implichi qualche trasformazione dell’esistente, dall’elaborazione di un studio sociale fino al progetto di uno sviluppo tecnologico. Qualsiasi forma di lavoro presuppone un’idea sulla relazione che l’essere umano può o deve stabilire con l’altro da sé. La spiritualità cristiana, insieme con lo stupore contemplativo per le creature che troviamo in san Francesco d’Assisi, ha sviluppato anche una ricca e sana comprensione del lavoro, come possiamo riscontrare, per esempio, nella vita del beato Charles de Foucauld e dei suoi discepoli.
Raccogliamo anche qualcosa dalla lunga tradizione monastica. All’inizio essa favorì in un certo modo la fuga dal mondo, tentando di allontanarsi dalla decadenza urbana. Per questo i monaci cercavano il deserto, convinti che fosse il luogo adatto per riconoscere la presenza di Dio.
Successivamente, san Benedetto da Norcia volle che i suoi monaci vivessero in comunità, unendo la preghiera e lo studio con il lavoro manuale (Ora et labora). Questa introduzione del lavoro manuale intriso di senso spirituale si rivelò rivoluzionaria. Si imparò a cercare la maturazione e la santificazione nell’intreccio tra il raccoglimento e il lavoro. Tale maniera di vivere il lavoro ci rende più capaci di cura e di rispetto verso l’ambiente, impregna di sana sobrietà la nostra relazione con il mondo.
Affermiamo che « l’uomo è l’autore, il centro e il fine di tutta la vita economico-sociale ». Ciononostante, quando nell’essere umano si perde la capacità di contemplare e di rispettare, si creano le condizioni perché il senso del lavoro venga stravolto. Conviene ricordare sempre che l’essere umano è nello stesso tempo « capace di divenire lui stesso attore responsabile del suo miglioramento materiale, del suo progresso morale, dello svolgimento pieno del suo destino spirituale ». Il lavoro dovrebbe essere l’ambito di questo multiforme sviluppo personale, dove si mettono in gioco molte dimensioni della vita: la creatività, la proiezione nel futuro, lo sviluppo delle capacità, l’esercizio dei valori, la comunicazione con gli altri, un atteggiamento di adorazione. Perciò la realtà sociale del mondo di oggi, al di là degli interessi limitati delle imprese e di una discutibile razionalità economica, esige che «si continui a perseguire quale priorità l’obiettivo dell’accesso al lavoro […] per tutti».
Siamo chiamati al lavoro fin dalla nostra creazione. Non si deve cercare di sostituire sempre più il lavoro umano con il progresso tecnologico: così facendo l’umanità danneggerebbe sé stessa. Il lavoro è una necessità, è parte del senso della vita su questa terra, via di maturazione, di sviluppo umano e di realizzazione personale. In questo senso, aiutare i poveri con il denaro dev’essere sempre un rimedio provvisorio per fare fronte a delle emergenze. Il vero obiettivo dovrebbe sempre essere di consentire loro una vita degna mediante il lavoro. (Papa Francesco, lettera Enciclica Laudato si’)

EDITORIALE: …VOGLIO UN 50 ENNE !
L’esclamazione, provocatoria, è stata recentemente pronunciata da un AD di una delle più grandi aziende industriali italiane nel corso di una riunione finalizzata alla ricerca di nuovi manager cui ha partecipato un nostro amico che aveva in precedenza raccontato a tale persona dell’esperienza di Retemanager.
L’affermazione è stata fatta per sfatare un pregiudizio, tipicamente italiano, spesso già superato in diversi altri paesi occidentali, che penalizza eccessivamente le professionalità in base all’età, accantonando frequentemente profili interessanti disponibili a seguito di processi di riorganizzazione aziendale. Peraltro, ed è realtà che come RM ben conosciamo, così facendo le aziende non sfruttano in modo adeguato, e talvolta persino a minor costo, una ricchezza di esperienze e competenze che rimangono inutilizzate.
L’espressione ci ha favorevolmente colpito in quanto corrispondente alla nostra esperienza di RM.
La medesima persona ha anche ricordato come negli USA, ad esempio, anche i sessantenni lavorano e sono ricercati, laddove ci siano le competenze e la voglia di rimettersi sempre in discussione e ripartire.
Con questa citazione non intendiamo in alcun modo difendere una categoria o una generazione a scapito di un’altra ma, semplicemente, evidenziare un limite oggettivo che ancora pervade il nostro sistema.

WORKSHOP SVILUPPO IMPRENDITORIALE
In tre pomeriggi, il 22, il 29 maggio e il 5 giugno si è svolto, organizzato da Retemanager, un workshop dedicato all’avvio di nuova imprenditorialità come risposta alla crisi cui hanno partecipato circa 40 nostri amici in cerca di lavoro insieme a manager e professionisti di Retemanager.
Il workshop anche grazie all’ausilio di esperti e professionisti esterni ha voluto fornire una serie di strumenti e alcune testimonianze al fine di aiutare chi sta maturando un progetto imprenditoriale.
La nostra esperienza ci indica con chiarezza che in modo crescente l’auto imprenditorialità è cercata da molti non solo come sbocco alla scarsità di posti di lavoro da dipendenti, ma anche come possibile strada di maggiore soddisfazione personale. In particolare segnaliamo l’avvio di una nuova collaborazione di elevato potenziale da parte di Retemanager con l’incubatore del Politecnico di Milano, il Polihub.

CENNI SUL WEB
Si conferma sempre di più quanto sia indispensabile essere presenti su Linkedin sia per chi cerca lavoro sia per chi è già occupato ma vuole ampliare una rete professionale. Lo strumento, che è più utile di quanto si possa pensare anche in termini di accesso a offerte di lavoro e miglioramento del proprio CV (anche mediante il benchmarking), va usato con attenzione e intelligenza selezionando i contatti in modo tale da ampliare la rete delle opportunità.
Si segnala anche – su un altro versante – l’opportunità di visitare i siti di crowdfunding (esempi in Italia : With You We Do – http://withyouwedo.telecomitalia.com/ o Eppela – www.eppela.com e in USA Indiegogo – www.indiegogo.com ) che sono diventati strumenti di crescente importanza per la raccolta di finanziamenti di nuove iniziative “profit” e “non profit”.

AAA LAVORO
Segnaliamo il sito www. AAAlavorocercasi.com sempre ricco di informazioni, segnalazioni e in generale notizie utili per chi cerca lavoro.

MEETING DI RIMINI 20 – 26 AGOSTO 2015
Anche quest’anno molti di noi parteciperanno al Meeting di Rimini. Entro fine luglio faremo sapere il giorno e l’ora a cui inviteremo per un incontro o una mostra a cui partecipare; seguirà un pranzo insieme.
Ne ‘L’angolo della bellezza’ qui di seguito riprendiamo proprio la poesia di Mario Luzi da cui è tratto lo spunto per il tema di quest’anno del Meeting: «DI CHE È MANCANZA QUESTA MANCANZA, CUORE, CHE A UN TRATTO NE SEI PIENO?».

L’ANGOLO DELLA BELLEZZA
Di che è mancanza questa mancanza,
cuore,
che a un tratto ne sei pieno?
Di che?
Rotta la diga
Ti inonda e ti sommerge
la piena della tua indigenza…
Viene,
forse viene,
da oltre te
un richiamo
che ora perché agonizzi non ascolti.
Ma c’è, ne custodisce forza e canto
la musica perpetua…ritornerà.
Sii calmo.
(Mario Luzi, da Sotto specie umana, Garzanti, Milano 1999)